giovedì 23 agosto 2012

Alessandro Castellani racconta le vite rubate di Yara e Sarah


Sono un fiore in un deserto delle anime, vorrei emanare il mio profumo per far sentire l’odore della semplicità e di un' emozione positiva”. Si presenta così Alessandro Castellani, autore di “Yara e Sarah- Le nostre vite rubate” edito da Sangel Edizioni, il romanzo che ha scosso notevolmente l’opinione pubblica.


D- Il tuo ultimo romanzo “Yara e Sarah- le nostre vite rubate” edito da Sangel Edizioni ha suscitato molto clamore.Yara e Sarah entrambe adolescenti, entrambe strappate alla vita. Cosa ti ha spinto a scrivere il libro?
Mi ha spinto il bene nel vedere tanto male. Oggi l’essere umano è attratto dal male, ogni virgola dedicata ad esso diventa fascino a cui le persone non riescono a dire no. Io ho provato a sfiorare il dolore con una penna che tende ad esaltare l’angolo buono di noi stessi, nel mio libro non si parla di sangue, di mezzi per uccidere, non si esaltano assassini, nel mio libro il destino regala a Yara e Sarah quelle vite che non hanno potuto vivere.
D- Prima di “Yara e Sarah- le nostre vite ribate” hai pubblicato altri due romanzi, come ti sei avvicinato alla scrittura? 
Mi sono avvicinato alla scrittura dopo un percorso di vita privata e professionale dove la sofferenza mi ha sfiorato l’anima e il cuore per molte ore dei miei giorni. La mia vita è iniziata subito in salita, ho perso mio padre quando avevo un anno, nei due anni successivi ho rischiato di morire per due volte, sono andato due volte in coma per ipoglicemia. Questo è solo l’inizio della mia vita, poi mille vicissitudini hanno attraversato i miei giorni, ma ho sempre reagito a tutto e a tutti grazie al grande amore che ho ricevuto da mia madre, da mia sorella Emma e da tutta la mia famiglia. Nell’arco della mia vita ho sfiorato molte volte la sofferenza attraverso la professione che ho svolto come infermiere, essere stato vicino a 500 famiglie con un familiare con un tumore in fase terminale è stata un’esperienza che mi ha segnato per tutta la vita. Tutta la sofferenza che ho sfiorato mi ha portato a passare l’ultimo dell’anno del 2008 a restare solo in casa con la foto di mio padre, in quella notte il mio calice si è alzato con il suo e da quell’incontro di mani, pochi giorni dopo ho iniziato a scrivere.
D- Hai inviato il libro alle famiglie di Yara e Sarah, come hanno accolto questa tua iniziativa?
Appena ho finito di scrivere il libro ho pensato subito di mandarlo alle famiglie per avere un consenso morale e per cercare di condividere con loro i sogni realizzati da Sarah e Yara, tra le righe del libro. All’inizio ho cercato di contattare mani e volti conosciuti alle due famiglie per far arrivare loro il manoscritto ma non ho avuto mai risposte. In quel momento ho cercato l’indirizzo delle due famiglie e ho spedito il manoscritto. La risposta della mamma di Sarah è stata positiva mentre quella della famiglia di Yara la conoscete tutti. Ho compreso perfettamente i dubbi della famiglia di Yara e non ho avuto problemi nell’essere interrogato e nel dare il mio dna, ma non posso dire che questo non mi ha cambiato la vita, non posso dire che un gesto d’amore non capito non mi abbia procurato una ferita profonda che sarà difficile guarire. E’ passato un anno dal mio interrogatorio e dai mille articoli e interviste dove la parola “sospettato” ha sfiorato la mia anima arrivando al mio cuore, è passato un anno e quel marchio mi è rimasto. Io comprendo il dolore della famiglia di Yara, lo comprendo perchè conosco il dolore, e chissà, un giorno spero che nel loro cuore comprendano che da un gesto d’amore non capito possono scaturire altri dolori, dolori che ti annientano e ti rendono il nulla tra la gente.
D- Sei stato interrogato dalla procura, ti hanno sottoposto più volte all’esame del DNA. “Lei sa particolari su Yara Gambirasio che tv e giornali non hanno mai diffuso, dovrebbe rispondere a qualche domanda.” Tutto questo per aver pubblicato un libro – diario sulle vite di Yara e Sarah. Una tua riflessione sull’accaduto.
La mia riflessione è semplice e concreta, questo è il Mondo dei disonesti, degli assassini che diventano star, questo è il Mondo degli stupidi pecoroni attratti dal niente, questo è il Mondo del male, in un Mondo cosi tutto puo’ accadere.
D- Il tuo romanzo è stato pubblicato sia in versione cartacea che in e-book, una tua considerazione sugli e-book. Pensi saranno il futuro dell’editoria?
Gli e-book sono sicuramente il futuro dell’editoria Mondiale, la modernità viaggia veloce e chi rimane fermo è perduto. Questo è il mio pensiero ma le posso dire che io amo far scorrere la carta tra le dita, il sapore delle parole di un libro in forma cartacea non può essere sostituito perchè è il sapore dell’emozione.
D- Qual è il libro che secondo te ha segnato la storia della letteratura?
Gomorra di Saviano. Secondo me ha segnato la storia perché ha parlato di mafia liberamente, lui ha costruito la sua fama sulla mafia senza essere un mafioso, un genio.
D-Progetti e ambizioni per il futuro.
Ho molti progetti che non voglio svelare prima che siano concretizzati , le dico solamente che ognuno di noi ha un talento e quel talento non deve essere mai nascosto nel buio, ma deve essere illuminato dalla luce di ogni nostro giorno. Grazie per la bellissima intervista.
Michela Zanarella

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